Come si Γ¨ visto nei post precedenti, tutte le scuole e le filosofie morali dell’epoca classica fanno appello, esplicitamente o implicitamente, a un LAVORO SU SΓ STESSI, alla βCURA DI SΓββ: cioΓ¨, fanno appello alla interioritΓ della persona. Esse rientrano tutte in un tipo di etica basata sulla INTERIORITΓ, cioΓ¨ su scopi interiori e su disposizioni dβanimo interiori come la βfelicitΓ β e la βeccellenza (virtΓΉ) nellβagire e nel pensareβ.
In questo modo il problema etico di fondo si incentra appunto su domande interiori quali: “COME POSSO ESSERE DAVVERO FELICE? QUAL Γ IL MODO MIGLIORE IN CUI POSSO VIVERE? Come posso riuscire ad avere una vita buona e degna?”. E quindi anche la valutazione se una data azione sia etica o meno riguarda la interioritΓ di chi agisce: “quale Γ¨, o era, la mia (la sua) intenzione interiore nel compiere quella azione?”.
Questo tipo di etica Γ¨ comune non solo ai sistemi etici dell’antichitΓ greco-romana (l’etica aristotelica ne Γ¨ un tipico esempio), ma anche a quelli della filosofia cristiana medioevale, ivi inclusa la dottrina etica di San Tommaso, il piΓΉ grande rappresentante della filosofia della Scolastica medioevale, e attento studioso e commentatore di Aristotele (e βcristianizzatoreβ della sua filosofia). Invece tutta l’impostazione dellβetica in auge negli ultimi secoli differisce molto dallβetica antica: essa non si pone piΓΉ come una arte di vivere che indirizzi il comportamento concreto delle persone, e meno che mai si pone come una terapia basata su un lavoro interiore che curi lβanima e perfezioni la condotta di vita di ciascuno dei seguaci. E infatti gli argomenti trattati dalle etiche moderne mirano soprattutto ad analizzare o fondare principi e regole di comportamento assoluti: βquali sono le norme oggettive e universali del giusto agire?β. E quindi anche la valutazione se una azione sia etica o meno guarda in particolare al comportamento oggettivo del soggetto che agisce: “la sua azione Γ¨ (era) conforme alle norme universali del giusto agire?”. PerciΓ² concetti fondamentali per le etiche antiche, quali felicitΓ , virtΓΉ, sommo bene, discussi a fondo ad esempio nelle dottrine di Platone, di Aristotele, o di Seneca o di Plotino, non si ritrovano se non marginalmente in opere moderne di filosofia morale, anche se di grande spessore come ad esempio quelle di un sommo filosofo come Kant.
Oggi perΓ² si puΓ² notare in vari filosofi e studiosi di etica una rivalutazione dellβetica dellβinterioritΓ e della virtΓΉ, e piΓΉ in particolare dellβetica di Aristotele (anche da parte di un economista premio Nobel come Amartya Sen). Una rivalutazione che nasce anche dalla considerazione che, se Γ¨ vero che spesso regole etiche universali sono indispensabili in molti settori della vita, Γ¨ anche vero che alla fine le regole devono essere radicate in qualcosa di piΓΉ profondo, e cioΓ¨ nella interioritΓ delle persone e nella loro potenziale capacitΓ di gestire al meglio la propria vita etica con la virtΓΉ della saggezza pratica. E’ una tendenza, questa, che oggi si Γ¨ fatta strada in molti settori della vita, anche al di fuori degli studi di etica. Si inizia a capire che IN TUTTI I SETTORI, ANCHE LAVORATIVI, Γ OPPORTUNO FARE APPELLO ALLA LIBERA INTERIORITΓ DI CIASCUNO, COME FONTE SPONTANEA E INESAURIBILE DI CONDOTTA ETICA E DI ECCELLENZA NELLβAGIRE. Sono concetti che appaiono alla base di molti metodi moderni di crescita e sviluppo personale, e perfino di molte moderne tecniche di gestione e motivazione aziendale che fanno RIFERIMENTO AL LIBERO ENTUSIASMO DELLE PERSONE, ALLA LORO RESPONSABILITΓ E ALLA LORO TENDENZA COSTANTE VERSO LA FELICITΓ E LA VIRTΓ.