Dato che lβetica antica consiste in un certo numero di Scuole in cui vari filosofi propongono differenti modi di vita accompagnati da dottrine su come condurre di fatto una esistenza felice, serena e ben riuscita, Γ¨ naturale che essi intendano che tali dottrine non restino esclusivamente a livello teorico, ma che abbiano efficacia nella pratica e vengano considerate come concrete istruzioni di comportamento da applicare nella vita di tutti i giorni e nei singoli casi dell’esistenza.
Questo Γ¨ il motivo per cui molti antichi filosofi morali ritengono che l’arte di vivere non possa realmente essere appresa solo mediante discussioni teoriche, insegnamenti ed enunciazioni di principio, ma invece occorra anche ESERCITARSI fattivamente (Γ‘skein, Γ‘skesis, βascesiββ; meletΓ©, esercizio, meditazione). Molte scuole hanno pertanto ideato vari esercizi, chiedendo ai loro seguaci di praticarli il piΓΉ spesso possibile al fine di ottenere un reale cambiamento interiore e una concreta abitudine ad agire costantemente in modo etico. Si tratta insomma di esercizi destinati a coinvolgere tutta la persona in una TRASFORMAZIONE INTEGRALE DEL MODO DI ESSERE E DI VEDERE LE COSE.
In generale, puΓ² trattarsi di VARI TIPI DI PRATICHE che vengono considerate, per l’anima del praticante, analoghe all’allenamento di un atleta o alla cura prescritta da un medico. Pratiche di ordine FISICO, come ad esempio il regime dietetico o del sonno, la resistenza a bisogni corporei come fame, sete, freddo, e cosΓ¬ via. Pratiche come DIALOGHI E MONOLOGHI: dialogo con altri (dialogo costruttivo tra maestro e discepoli all’interno di una scuola, o anche dialogo nella forma strutturata della discussione dialettica, particolarmente in auge nella Accademia platonica); e dialogo con sΓ© stessi (monologo, monologhΓa), nella forma della riflessione, della introspezione, della meditazione, dell’esame di coscienza. Pratiche di tipo IMMAGINATIVO, con le quali il discepolo suscita in sΓ© volontariamente delle rappresentazioni atte a modificare gradualmente la sua visione delle cose ed il proprio comportamento. Ed infine pratiche di tipo CONTEMPLATIVO; sulla importanza della contemplazione (theorΓa) insiste in modo particolare Aristotele.
Naturalmente ciascuna Scuola filosofica, sulla base delle proprie dottrine, sviluppa la tematica degli esercizi con varie pratiche riproducibili da ciascuno dei seguaci, allo scopo di rafforzarne e renderne il piΓΉ possibile continuativa lβascesi e la terapia dell’anima. In tale sviluppo si distinguono nell’etΓ ellenistica, per la loro importanza, la scuola epicurea e quella stoica, a cui ora accenneremo.